ΑΦΙΕΡΩΜΑΤΑ ΣΕ ΕΛΛΗΝΕΣ ΟΠΑΔΟΥΣ
Re: ΑΦΙΕΡΩΜΑΤΑ ΣΕ ΕΛΛΗΝΕΣ ΟΠΑΔΟΥΣ
καποιος μου ειχε στειλει ενα πμ για να του στειλω το κειμενο για το πας-παο.
επειδη χαθηκαν τα πμ, οποιος ηταν και το θελει ακομα, ας ξαναστειλει μηνυμα.
επειδη χαθηκαν τα πμ, οποιος ηταν και το θελει ακομα, ας ξαναστειλει μηνυμα.
"και στην Τουμπα αμα πεσει δηλαδη δηλαδη κανενα φιστικι η κανενα στραγαλι, το λενε το ενα ειναι μολοτοφ, το αλλο το λενε ειναι δεν ξερω και γω τι το λενε"
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Re: ΑΦΙΕΡΩΜΑΤΑ ΣΕ ΕΛΛΗΝΕΣ ΟΠΑΔΟΥΣ
Πολυ χωσιμο ισχυει απο το περιοδικο για τους Γιαννιωτες ειδικα για τους Blue Vayeros.Και η αρχη του κειμενου ξεκιναει με "PAS Ioannina Fan Report"!!!!
Re: ΑΦΙΕΡΩΜΑΤΑ ΣΕ ΕΛΛΗΝΕΣ ΟΠΑΔΟΥΣ
"και στην Τουμπα αμα πεσει δηλαδη δηλαδη κανενα φιστικι η κανενα στραγαλι, το λενε το ενα ειναι μολοτοφ, το αλλο το λενε ειναι δεν ξερω και γω τι το λενε"
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Re: ΑΦΙΕΡΩΜΑΤΑ ΣΕ ΕΛΛΗΝΕΣ ΟΠΑΔΟΥΣ
Season review: A. E. Larissa (Greece) 2011/2012
Played in 2nd league of Greece
Group: Monsters, during 2012 celebrated their 30 years' anniversary "1982-2012"
http://www.ultras-tifo.net/best-of/63-s ... 12012.html
Played in 2nd league of Greece
Group: Monsters, during 2012 celebrated their 30 years' anniversary "1982-2012"
http://www.ultras-tifo.net/best-of/63-s ... 12012.html
Του ΑΛΚΑΖΑΡ τα κάγκελα είναι για τους λεβέντες
Re: ΑΦΙΕΡΩΜΑΤΑ ΣΕ ΕΛΛΗΝΕΣ ΟΠΑΔΟΥΣ
http://www.supertifo.it/supertifoweb/ti ... stere.html
ESTERO - PAOK SALONICCO
Continua il nostro viaggio a spasso per l’Europa. Fari puntati sulla Grecia, una nazione dove il tifo calcistico è una vera e propria infautazione che molte volte sconfina nel fanatismo puro e nella violenza. E’ un modo di tifare molto corale, basato sulla spontaneità e il coinvolgimento di tutti i settori dello stadio. Il fattore ambientale spesso è stato determinante per le squadre greche impegnate nelle competizioni europee. Non ultima la Juventus, tramortita dallo scoppiettante "scenario" dei tifosi del Panathinakios. Atene vanta ben otto squadre, tre club prestigiosi (Aek, Panathinakios e Olympiakos di Pireo) ma tra i tifosi più turbolenti e calorosi si segnalano quelli del Paok, la squadra di Salonicco, oltre un milione di abitanti, nel Sud del paese, che nei suoi ottacinque anni di storia è riuscita solamente due volte a vincere il titolo nazionale (1976 e 1985). Una corsa ristretta sempre alle solite quattro-cinque società economicamente più forti. Lo stadio della "Toumpa" è considerato uno dei più caldi e burrascosi dell’Europa orientale. Non tanto per la sua inviolabilità (Milan, Verona e Napoli ne sono venuti fuori senza danni) ma per l’ambiente ostile, sempre carico e intimidatorio. Quelli del Paok sono stati protagonisti di numerosi incidenti, soprattutto nel derby con l’Aris, l’altra squadra di Salonicco. Oltre cinquecento tifosi di ambo le fazioni si sono fronteggiate a fine partite nell’aprile scorso, con una retata dei reparti di sicurezza, la famigerata "Mat".
Fino all’inizio degli anni ‘90 imperversava il gruppo ultras di stampo hooligans dei "Piranhas", le cui scorribande sono state romanzate dalla letteratura del tifo più estremo. Molti degli incidenti sono legati alle partitissime con le rivali di Atene. Questo "mob" è stato sgominato, anche se nella tifoseria bianconera sono ancora presenti frange oltranziste. Fortissima è sempre stata l’influenza dei movimenti giovanili neofascisti. Il Paok ha molti club sparsi in tutta la Grecia e un vasto numero di tifosi coordinati dal "Gate 4’, il club principale, il punto di riferimento per chi segue il "Paok Salonika". L’usanza di andare allo stadio con la maglia del club è una delle caratteristiche evidenti, oltre ai vistosi tamburi percossi freneticamente durante tutto l’arco della partita. Sotto l’aspetto coreografico affiorano delle lacune organizzative.
L’impronta del tifo è soprattutto corale, è l’incitamento ossessivo e travolgente la vera forza dei supporters del Paok. Un metodo di tifare che ultimamente strizza l’occhio all’Italia e alla Spagna, due modelli molto imitati dalle tifoserie greche in questo ultimo periodo. Nel recente derby Paok-Aris la curva di casa, molto ripida, era interamente tappezzata di cartoncini. Le coreografie comunque sono diradate per un tifo che, al di là di queste innovazioni, rimane saldamente ancorato agli anni ‘80, alla ricetta apporto vocale, tamburi, bandiere. Un tifo da far paura, specialmente nella tana della "Toumpa". La tifoseria, come detto, ha una brutta fama, spigolosa, difficile da tenere a bada. Nel ‘92 gli ultrà del Paok invadono il campo durante l’incontro con il Paris Saint Germain di Coppa Uefa. Gli organismi internazionali decidono la sospensione del club per un anno dalle competizioni europee. Uno sgarbo che non ha attenuato l’atteggiamento della tifoseria.
Parma ha avuto occasione di affrontare i tifosi del Paok, rumorosi e numerosi sugli spalti del "Tardini" per la sfida tra i gialloblù e il club che ha delle origini turche (agli albori giocava a Costantinopoli, l’attuale Istanbul). Nelle partite interne il pubblico non scende al di sotto delle trentamila presenze, oltre cinquanta i club organizzati. Il Paok è una "religione", è nelle vene, è un modo di vivere che travalica i ranghi sociali. Paok non è solo calcio. L"associazione di tutti i tifosi di Costantinopoli " (la K sta per Kostantinoupoli) è una polisportiva che ha la sua punta di diamante nel basket. E in questo campo davvero i tifosi greci sono impareggiabili. Un palazzetto di diecimila tifosi che sembrano invasati, con il fiato sul collo dei giocatori, un ambiente incandescente che ha dato una grossa mano all’escalation del Paok alla conquista dei vertici del basket nazionale ed europeo. Ne sanno qualcosa gli italiani Skansi e Coldebella finiti a giocare a Salonicco.
Per saperne di più sulla storia e l’alone di leggenda che circonda i supporters del Paok si può fare un’incursione virtuale nella pagina ufficiale www.paok.com. (Luca Lubrani)
ESTERO - PAOK SALONICCO
Continua il nostro viaggio a spasso per l’Europa. Fari puntati sulla Grecia, una nazione dove il tifo calcistico è una vera e propria infautazione che molte volte sconfina nel fanatismo puro e nella violenza. E’ un modo di tifare molto corale, basato sulla spontaneità e il coinvolgimento di tutti i settori dello stadio. Il fattore ambientale spesso è stato determinante per le squadre greche impegnate nelle competizioni europee. Non ultima la Juventus, tramortita dallo scoppiettante "scenario" dei tifosi del Panathinakios. Atene vanta ben otto squadre, tre club prestigiosi (Aek, Panathinakios e Olympiakos di Pireo) ma tra i tifosi più turbolenti e calorosi si segnalano quelli del Paok, la squadra di Salonicco, oltre un milione di abitanti, nel Sud del paese, che nei suoi ottacinque anni di storia è riuscita solamente due volte a vincere il titolo nazionale (1976 e 1985). Una corsa ristretta sempre alle solite quattro-cinque società economicamente più forti. Lo stadio della "Toumpa" è considerato uno dei più caldi e burrascosi dell’Europa orientale. Non tanto per la sua inviolabilità (Milan, Verona e Napoli ne sono venuti fuori senza danni) ma per l’ambiente ostile, sempre carico e intimidatorio. Quelli del Paok sono stati protagonisti di numerosi incidenti, soprattutto nel derby con l’Aris, l’altra squadra di Salonicco. Oltre cinquecento tifosi di ambo le fazioni si sono fronteggiate a fine partite nell’aprile scorso, con una retata dei reparti di sicurezza, la famigerata "Mat".
Fino all’inizio degli anni ‘90 imperversava il gruppo ultras di stampo hooligans dei "Piranhas", le cui scorribande sono state romanzate dalla letteratura del tifo più estremo. Molti degli incidenti sono legati alle partitissime con le rivali di Atene. Questo "mob" è stato sgominato, anche se nella tifoseria bianconera sono ancora presenti frange oltranziste. Fortissima è sempre stata l’influenza dei movimenti giovanili neofascisti. Il Paok ha molti club sparsi in tutta la Grecia e un vasto numero di tifosi coordinati dal "Gate 4’, il club principale, il punto di riferimento per chi segue il "Paok Salonika". L’usanza di andare allo stadio con la maglia del club è una delle caratteristiche evidenti, oltre ai vistosi tamburi percossi freneticamente durante tutto l’arco della partita. Sotto l’aspetto coreografico affiorano delle lacune organizzative.
L’impronta del tifo è soprattutto corale, è l’incitamento ossessivo e travolgente la vera forza dei supporters del Paok. Un metodo di tifare che ultimamente strizza l’occhio all’Italia e alla Spagna, due modelli molto imitati dalle tifoserie greche in questo ultimo periodo. Nel recente derby Paok-Aris la curva di casa, molto ripida, era interamente tappezzata di cartoncini. Le coreografie comunque sono diradate per un tifo che, al di là di queste innovazioni, rimane saldamente ancorato agli anni ‘80, alla ricetta apporto vocale, tamburi, bandiere. Un tifo da far paura, specialmente nella tana della "Toumpa". La tifoseria, come detto, ha una brutta fama, spigolosa, difficile da tenere a bada. Nel ‘92 gli ultrà del Paok invadono il campo durante l’incontro con il Paris Saint Germain di Coppa Uefa. Gli organismi internazionali decidono la sospensione del club per un anno dalle competizioni europee. Uno sgarbo che non ha attenuato l’atteggiamento della tifoseria.
Parma ha avuto occasione di affrontare i tifosi del Paok, rumorosi e numerosi sugli spalti del "Tardini" per la sfida tra i gialloblù e il club che ha delle origini turche (agli albori giocava a Costantinopoli, l’attuale Istanbul). Nelle partite interne il pubblico non scende al di sotto delle trentamila presenze, oltre cinquanta i club organizzati. Il Paok è una "religione", è nelle vene, è un modo di vivere che travalica i ranghi sociali. Paok non è solo calcio. L"associazione di tutti i tifosi di Costantinopoli " (la K sta per Kostantinoupoli) è una polisportiva che ha la sua punta di diamante nel basket. E in questo campo davvero i tifosi greci sono impareggiabili. Un palazzetto di diecimila tifosi che sembrano invasati, con il fiato sul collo dei giocatori, un ambiente incandescente che ha dato una grossa mano all’escalation del Paok alla conquista dei vertici del basket nazionale ed europeo. Ne sanno qualcosa gli italiani Skansi e Coldebella finiti a giocare a Salonicco.
Per saperne di più sulla storia e l’alone di leggenda che circonda i supporters del Paok si può fare un’incursione virtuale nella pagina ufficiale www.paok.com. (Luca Lubrani)
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